Quando si sceglie di avviare una joint venture, la decisione nasce, nella maggioranza dei casi, dal fatto che è lo strumento ideale e maggiormente efficace per raggiungere determinati obiettivi strategici. Nel momento in cui si intende perseguire un nuovo sviluppo della propria impresa, magari in mercati in parte o del tutto sconosciuti, la joint venture consente infatti di avere partners con i quali unire gli investimenti e dividere, al contempo, anche i potenziali rischi.
Ovviamente, prima di realizzare o meno questa unione, è necessario effettuare alcune verifiche di carattere preliminare. Una delle più importanti verifiche è quella relativa alla scelta del potenziale partner al quale proporre la collaborazione; è necessario valutarne tutte le caratteristiche e i requisiti.
Il socio dovrebbe essere in grado di avere le qualità per poter contribuire al meglio alla società in fase di sviluppo. Il nuovo socio deve avere requisiti importanti; deve possedere risorse, deve avere capacità e deve avere obiettivi complementari o compatibili con quelli della società che si ha intenzione di realizzare.
Un altro elemento da valutare per scegliere al meglio un futuro socio, è la durata della cooperazione; a seconda degli obiettivi che si intendono perseguire, infatti, ci possono essere collaborazioni di lunga durata e altre di durata più limitata. Mentre le prime presuppongono, in genere, alcune limitazioni di carattere decisionale per tutti i partecipanti, le seconde hanno il pregio di mantenere inalterato il potere dei manager che ne fanno parte. Questo accade perché, spesso, queste società seguono ipotesi di crescita esterne attraverso acquisizioni societarie; in questo modo, non sono obbligate a scendere a patti con culture manageriali differenti dalle proprie.
Le joint venture sono spesso formate da imprese che possono avere anche nazionalità differenti; in questo specifico caso, è importante valutare anche se vi siano o meno limitazioni di un certo tipo per i soci stranieri. Pertanto, oltre a valutare la capacità finanziaria e gli obiettivi comuni, è importante sapere anche se il socio possa ricoprire determinate cariche sociali o se non vi siano settori esclusi per gli investitori stranieri.
In generale, è importante valutare al meglio l’atteggiamento da adottare nei rapporti col potenziale socio. Proprio perché il fine ultimo della joint venture è quello di perseguire un obiettivo comune, è necessario conoscere bene i diritti e gli interessi del potenziale co-ventures. Oltre preservare e tutelare i propri interessi, quindi, è importante cercare di non indebolire quelli del futuro socio affinchè il beneficio della joint venture non vada in fumo. Un’impostazione equa e bilanciata tra i soci garantisce un buon fine della joint venture ed è buona norma prevedere un’eventuale clausola di non concorrenza tra i partners che, molto spesso, sono invece in competizione tra loro perché operanti nel medesimo settore.
La valutazione del socio passa anche attraverso la fase di negoziazione e redazione del contratto tra le parti; è importante stabilire i diritti e i doveri di ogni partner e, al contempo, è importante verificare che il futuro socio non voglia assumere posizioni di forza o non voglia addossare tutti i rischi ad altri. Questi elementi vanno valutati molto attentamente prima di scegliere un potenziale socio.
Infine, sono di fondamentale importanza le garanzie che i futuri soci si rilasciano reciprocamente; esse possono andare dalle garanzie formali (come l’autorizzazione al potere di firma) alle garanzie sostanziali (la conoscenza del settore o gli apporti relativi agli strumenti e ai macchinari).
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