Categorie: Impresa

Il contratto di cessione di azienda: cosa sapere

La cessione d’azienda è un’operazione abbastanza complessa, tuttavia se si conoscono i principali effetti si può facilmente comprendere il suo funzionamento ed evitare di incorrere in errore.

A tale scopo cerchiamo di capire quali sono i passaggi fondamentali e le nozioni normative importanti. Il contratto di cessione d’azienda consente lo spostamento della proprietà dell’intera azienda, o parte di essa, dalla persona del cedente a quella del cessionario. Il proprietario, quindi, sarà nuovo ma l’attività rimane sempre la stessa. Innanzitutto si noti che la cessione di una sola parte d’azienda, o di un ramo azienda, risponde alla medesima disciplina giuridica prevista per la cessione totale. Questo è dovuto al fatto che anche un’ala aziendale è comunque costituita da un insieme di beni organizzati.

La differenza di disciplina sta proprio in questa nozione. All’operazione, infatti, non si applicano le regole stabilite per la vendita di singoli beni, in quanto l’azienda è un complesso che deve essere considerato nel suo insieme e non come la somma dei bene che la compongono. La prima importante precisazione da fare è che il nuovo titolare subentra a tutto diritto nei contratti aziendali in corsi di svolgimento. Questo vuol dire che essi continuano a produrre effetti come se fossero stati stipulati dalla persona che acquista la proprietà. Questo è necessario per dare una forte sicurezza alle altre persone che entrano in contatto con l’azienda e che fanno affidamento, in buona fede, nella riuscita del contratto.

Anche i rapporti lavorativi dei dipendenti continuano a produrre i propri effetti come se la cessione non fosse avvenuta. Questa è una garanzia ancora maggiore che si è voluto offrire ai lavoratori, in questo modo essi possono essere sempre al sicuro da eventuali manovre elusive svolte con il solo scopo di effettuare dei licenziamenti. Per quanto riguarda l’aspetto fiscale facciamo una precisazione. Se dovessero essere commisurate delle sanzioni nell’anno successivo alla cessione, per alcune irregolarità svolte durante l’operazione, il cessionario, ovvero colui che acquista, sarà responsabile insieme al vecchio proprietario del pagamento delle stesse.

Se l’operazione di cessione avviene, come di solito accade, a titolo oneroso, ovvero dietro il pagamento di un corrispettivo, allora essa entra a far parte della base imponibile su cui applicare l’imposta IRES. Anche nel calcolo dell’IRPEF viene fatta rientrare questa parte di base imponibile. Tuttavia bisogna considerare la sola plusvalenza di valore realizzata. Essa non è altro che la differenza positiva tra il valore pagato dall’acquirente ed il valore contabile dei bene aziendali. Di solito, infatti, nel compenso che viene pagato si ricomprende anche quello che viene definito avviamento.

L’avviamento altro non è che il maggior valore che si può attribuire ai beni aziendali, in seguito allo svolgimento già avviato dell’attività d’impresa. Infatti il venditore mette a disposizione di chi acquista anche tutte le conoscenze che la sua azienda ha acquisito nel corso della sua attività ed inoltre fornisce anche una clientela già fidelizzata. Questa è molto importante perché il cessionario non dovrà iniziare l’attività proprio dall’inizio ma avrà a disposizione già la sicurezza di avere delle relazioni commerciali in futuro.

Per svolgere queste operazioni nella massima sicurezza, è possibile anche contattare un esperto mediatore che fornirà assistenza alle parti non esperte. In questo modo si avrà la certezza di rispettare tutte le norme di legge ed eseguire nel migliore dei modi tutte le fasi della trattativa.

Grazie per la fiducia!
Redazione

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