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La Legge di Bilancio appena approvata nell’anno corrente 2021 va a modificare quelle che sono le percentuali del credito d’imposta derivante dagli ex super-ammortamento andando ad aumentare dal 6% al 10% ed ex iper-ammortamento, andando ad aumentare dal 40% al 50%.
Il credito d’imposta beni strumentali serve a supportare e incentivare le attività e aziende che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a imprese produttive ubicate in Italia.
Per gli investimenti in beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati (allegato A, legge 11 dicembre 2016, n. 232 – ex Iper ammortamento) è riconosciuto un credito d’imposta del:
Il credito d’imposta è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano a oggetto i medesimi costi nei limiti massimi del raggiungimento del costo sostenuto.
Il credito d’imposta beni strumentali si rivolge:
a tutte le imprese residenti in Italia, incluse le aziende di persone non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.
Il credito d’imposta del 6% per gli investimenti in altri beni strumentali materiali è riconosciuto anche agli esercenti arti e professioni.
il credito d’imposta spetta nella misura del 10% del costo sostenuto, alle imprese che effettuano:
La fruizione del beneficio spettante è subordinata alla condizione del rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.
Il credito d’imposta viene applicato agli investimenti effettuati a decorrere dal 1 gennaio 2020 e fino al 31 dicembre 2020, ovvero entro il 30 giugno 2021 a condizione che entro il 2020 il relativo ordine risulti accettato e inoltre che sia avvenuto il pagamento di acconti almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
Per i beni tecnologicamente avanzati e immateriali, alle aziende viene chiesto di presentare una perizia tecnica semplice rilasciata da professionisti quali ingegneri o da periti industriali che siano regolarmente iscritti nei rispettivi albi professionali o in possesso di un regolare attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche che permettono di essere inclusi rispettivamente negli elenchi di cui ai richiamati allegati A e B e sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. Per i beni di costo unitario di acquisizione non superiore a 300.000 euro è sufficiente una dichiarazione resa dal legale rappresentante.
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