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Cessione di azienda e potenziali acquirenti

Cessione di azienda e potenziali acquirenti

Nel fiorente mercato della compravendita aziendale c’è abbondanza di acquisto, senza dubbio, ma anche una discreta disponibilità d’offerta. Molti imprenditori desiderano vendere la propria attività o quota di controllo. Quali sono i motivi che spingono un capo d’impresa verso la cessione? Qual è il profilo dei potenziali acquirenti?

Alla base della cessione di un’azienda ci sono alcune motivazioni ricorrenti, minori rispetto alla varietà di motivi che ispirano chi desidera acquistare.
Sulla base della nostra esperienza, i venditori sono spinti da:

  • mancanza di un successore in famiglia o all’interno dell’impresa;
  • uno stato di pre-crisi aziendale;
  • strategie imprenditoriali legate a un cambio di business.

Quando il capo di una ditta decide di cederla, va comunque verificato se la stessa sia pronta per la cessione. Se così non fosse, si dovrà definire un piano di cessione con lo scopo di rendere visibile il reale valore dell’azienda. Nel primo caso, invece, si attiverà direttamente la procedura di cessione.

Potenziali acquirenti

Chi, oggi, può essere interessato all’acquisto di un’azienda per la quale è stata formulata un’offerta di cessione?
Ecco dei profili possibili (e abbastanza comuni):

  • Un concorrente impegnato nello stesso settore che desidera potenziare la sua competitività attraverso una crescita dimensionale.
  • Un capo d’azienda che desidera integrare la sua filiera produttiva.
  • Una multinazionale interessata a trasferire, all’interno di una delle sue imprese, servizi e funzioni affidate fino a quel momento a fornitori esterni.
  • Un fondo di private equity, che opera acquistando per poi rivendere.
  • Il management dell’azienda in vendita o quello di altre ditte dello stesso settore.
  • Uno o più membri del gruppo familiare, che possiede già delle quote di maggioranza e ha l’obiettivo di riscattare quelle degli altri familiari.
LEGGI ANCHE  Cessione di impresa: procedure e obblighi

Quando l’acquirente è un’impresa estera

Succede anche che un’azienda italiana venga acquisita da un’impresa estera. Il numero di investitori stranieri, anzi, negli ultimi anni, si è incrementato. In questi casi (ma anche quando un imprenditore italiano acquista un’azienda estera) parliamo di operazioni denominate cross-border, cioè transfrontaliere.
Il contratto di acquisizione, se menzionato nel documento (L. 218/95), può essere soggetto alla legislazione straniera. In caso di mancato rimando alla legge da applicare, invece, prevarrà l’ordinamento del Paese del venditore.

Gli acquirenti posso attingere a dei finanziamenti?

Quando l’investimento necessario per rilevare un’impresa ha una certa consistenza economica, gli acquirenti vengono agevolati da finanziamenti.

Esistono, in questo caso, due forme di prestito:

  • Quella caratterizzata dall’intervento nel capitale di rischio (anche detta equity).
  • Quella che prevede interventi sotto forma di prestiti da rimborsare.

Nel primo caso parliamo di: aumenti di capitale; emissione di obbligazioni convertibili in azioni; versamenti in conto capitale dei soci; emissione di strumenti finanziari partecipativi simili all’ equity.

La seconda forma include: obbligazioni; l’emissione di strumenti finanziari partecipativi affini alle obbligazioni; finanziamenti dei soci; finanziamenti delle istituzioni creditizie.

Come avrai notato il mercato della compravendita delle aziende è abbastanza complesso. Le procedure vanno eseguite con correttezza e precisione per evitare passi falsi. Il ruolo dei nostri consulenti, per chi desidera vendere o acquistare una società, diventa fondamentale.

Chiamaci pure se hai bisogno di saperne di più per raggiungere i tuoi obiettivi finanziari.

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