Economia

Donazione della nuda proprietà di un’azienda a figli o familiari: imposte da pagare

Donazione della nuda proprietà di un’azienda a figli o familiari: imposte da pagare

Sei interessato a eseguire il trasferimento – tramite donazione – della tua impresa a tuo figlio o a un familiare? È possibile donare la nuda proprietà delle quote sociali per favorire l’attività d’impresa garantendone il passaggio generazionale.

Gran parte delle PMI in Italia è a conduzione familiare e i titolari si ritrovano, prima o poi, a dover passare il testimone senza turbare l’andamento economico dell’azienda. Bisogna essere informati e strategici perché il passaggio sia abbastanza indolore e funzionale al proprio business. In questo articolo troverai alcune informazioni relative alla tassazione che ti torneranno utili.

Le imposte sulla donazione della nuda proprietà

Le operazioni di trasferimento di azienda a titolo gratuito, come la donazione, beneficiano di un regime di neutralità fiscale dal 1° gennaio del 1997 che prevede l’abolizione dell’imposta di successione e donazione.

Le condizioni richieste per l’applicazione della neutralità fiscale sono 2:

  1. chi riceve la donazione (donatario) assumerà l’azienda agli stessi valori fiscali del donatore;
  2. dovrà essere assicurata la prosecuzione dell’attività d’impresa da parte del beneficiario (o di tutti i beneficiari se sono più d’uno).

Inoltre, in base all’art. 2 del D.L. n. 262/06 (che fa riferimento alla donazione di beni), in caso di donazione di nuda proprietà di quote societarie, gli atti eseguiti a favore del parente sono dispensati dal pagamento di imposta per la parte che non supera il valore di 1.000.000 di Euro per ogni beneficiario. Superata questa soglia, l’aliquota sarà del 4%.

Se il trasferimento di una partecipazione di controllo è a favore di più beneficiari, l’esenzione può interessare solo il soggetto su cui si realizza nuovamente il controllo della società.

Le imposte sulla cessione del diritto di usufrutto

Esiste anche la possibilità di cedere il diritto di usufrutto sulle quote sociali per garantire una rendita vitalizia a beneficio di chi fa la cessione (cedente).

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Ricordiamo che nel 2007 è stata reintrodotta – per le persone fisiche che posseggono terreni o quote di partecipazione al capitale di società di persone e di capitali – la possibilità di rivalutare il costo fiscale dei beni (art. 1, co. 91, Legge n. 244/2007).

In pratica si può rivalutare il costo fiscale delle partecipazioni per azzerare le eventuali plusvalenze derivanti dalla loro cessione. Se parliamo di quote di partecipazione in società la valutazione può essere eseguita tramite perizia da un commercialista, ragioniere o un altro tecnico.

Aggiungiamo che sulla cessione dell’usufrutto non è prevista nessuna tassazione relativa alla plusvalenza derivante dal trasferimento.

Ci sono dei vantaggi economici, dunque, quando si parla di trasferimento di società o quote societarie a figli, coniugi o parenti. Se desideri approfondire l’argomento o farti supportare da un consulente contattaci, sapremo fornirti maggiori informazioni.

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